Rubino
Gemma molto rara e preziosa, apprezzata fin dall’antichità, il rubino trae il suo nome dal latino “rubeus” che significa “rosso”. Il colore vivace che lo caratterizza dipende da un piccolo contenuto di cromo: la tonalità più ricercata è quella detta “sangue di piccione”, rosso puro con una punta di blu. Esistono tuttavia rubini con diverse tonalità, che vanno dal rosa al rosso intenso.
Gli esemplari più trasparenti vengono generalmente tagliati “a faccette”, mentre per gli altri si predilige il taglio “cabochon” che consente di evidenziare l’effetto di asterismo presente quando le inclusioni della pietra sono disposte in modo da visualizzare un riflesso a forma di stella a 6 raggi.
Il rubino (come anche lo zaffiro) appartiene alla famiglia dei corindoni: è una pietra dal valore altissimo, una delle gemme più richieste e pregiate ed è anche molto resistente (la sua durezza è inferiore solo a quella del diamante). Simbolo di vittoria e potere, il rubino è stato spesso utilizzato per adornare turbanti, abiti, foderi e impugnature delle armi di re e maharaja. Uno dei più grandi rubini esistenti (250 carati) è la pietra centrale montata sulla corona di San Venceslao, attualmente custodita all'interno della cattedrale di San Vito, nel castello di Praga.